Nei Luoghi Celesti

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Separati dalle cose terrene, 11 giugno

Non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre, ma piuttosto riprovatele. Efesini 5:11 LC 174.1

Molti che si professano cristiani sono come le viti che strisciano sul terreno e mentre le loro viticci si intrecciano attorno alle radici, raccolgono la spazzatura trovata sul loro cammino. Intanto tutti hanno ricevuto il messaggio che dice: Uscite di mezzo a loro e separatevene, dice il Signore, e non toccate nulla d’immondo, ed io vi accoglierò, e sarò come un padre per voi, e voi sarete per me come figli e figlie, dice il Signore Onnipotente (2 Corinzi 6:17, 18). Il Signore ci ha promesso ricche benedizioni a condizione che lo onoriamo, che lo cerchiamo. Dobbiamo separarci dal mondo; dobbiamo rifiutare di seguire tutto ciò che separa i nostri affetti da Dio. Dio non desidera altro che rivendicare il Suo popolo, e che esso imposti i suoi affetti su di Lui e sulle cose celesti. I vostri viticci devono essere recisi da tutto ciò che è terreno. Siete stati esortati a non toccare le cose impure, perché nel toccarle diventerete impuri. Per chi si unisce a coloro che sono corrotti, è impossibile rimanere puri. Non vi mettete con gli infedeli sotto un giogo diverso, perché quale relazione c’è tra la giustizia e l’iniquità? E quale comunione c’è tra la luce e le tenebre? E quale armonia c’è fra Cristo e Belial? O che parte ha il fedele con l’infedele? (vv. 14,15). Dio, Cristo e lo Spirito Santo vogliono che l’uomo sappia che se egli si unisce con i corrotti, diventa anche egli corrotto... Tutte le nostre azioni sono influenzate dalla nostra esperienza religiosa. Se queste esperienze sono fondate su Dio, se assaporiamo ogni giorno il potere del mondo che verrà, e avremo la comunione mediante lo Spirito Santo; se ogni giorno conduciamo una vita superiore, i santi principi opereranno in noi. Sarà naturale per noi cercare la purezza e la santità e la separazione del mondo, così come lo è per gli angeli seguire la missione dell’amore assegnata loro. RH Jan. 2, 1900 LC 174.2

La nostra consacrazione a Dio deve essere un principio vivente, intrecciato con la vita che conduce all’abbandono dell’Io. Per essere elevato al di sopra del mondo, lontano dalle influenze inquinanti, questo deve essere alla base di tutti i nostri pensieri e azioni. RH Jan 2,1900 LC 174.3