Cristo Innalzato Come Figlio Di Dio

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Speranza e salvezza per il mondo, 2 agosto

Quelli che confidano nell'Eterno sono come il monte Sion, che non può essere smosso, ma rimane in eterno. Come Gerusalemme è circondata dai monti, così l'Eterno sta intorno al suo popolo, ora e per sempre. Salmo 125:2 CIF 224.1

La croce, strumento di vergogna e tortura, ha portato speranza e salvezza al mondo. I discepoli erano uomini semplici, senza ricchezze, senza armi tranne la Parola di Dio; tuttavia, fortificati da Cristo, avanzavano predicando la storia meravigliosa della sua vita: dalla nascita alla morte. Essi raccontavano di come avessero superato tutte le difficoltà. Sebbene fossero privi di onori e di riconoscimenti mondani, si dimostrarono dei veri e propri eroi della fede. Dalle loro labbra uscivano parole di eloquenza divina che sconvolsero il mondo. In Gerusalemme, dove esisteva il più profondo pregiudizio e le più confuse idee circa Colui che era stato crocifisso come un malfattore, i discepoli continuavano a predicare con franchezza le parole di vita, presentando ai giudei l’opera e la missione di Cristo, la sua crocifissione, la sua risurrezione e ascensione al cielo. I sacerdoti e i capi del popolo ascoltavano con stupore la chiara e coraggiosa testimonianza degli apostoli. La potenza del Salvatore risorto era sui discepoli e il loro lavoro, accompagnato da segni e miracoli, ogni giorno aumentava il numero dei convertiti. La gente portava i suoi malati lungo le strade dove i discepoli dovevano passare, “Li mettevano su lettucci e giacigli, affinché, quando Pietro passava, l’ombra sua almeno ne adombrasse qualcuno”. Atti 5:15 (Luzzi). Qui erano portate anche persone afflitte da spiriti immondi. La folla si raccoglieva intorno a loro e quelli che erano guariti innalzavano lodi a Dio, glorificando il nome del Redentore... CIF 224.2

Fino a questo momento tutti gli sforzi di sopprimere il nuovo insegnamento erano stati vani; ma ora entrambi, sadducei e farisei, decisero che il lavoro dei discepoli doveva essere fermato, perché stava dimostrando che essi erano colpevoli della morte di Gesù. Pieni di indignazione, i sacerdoti, con un’azione violenta, arrestarono Pietro e Giovanni, e li rinchiusero entrambi nella stessa prigione... I discepoli non furono impauriti o scoraggiati da questo trattamento... L’Iddio del cielo, l’onnipotente sovrano dell’universo, prese la faccenda dell’imprigionamento dei discepoli nelle sue stesse mani. L’angelo del Signore, nella notte, aprì le porte della prigione, e disse ai discepoli: “Andate, presentatevi nel tempio e quivi annunziate al popolo tutte le parole di questa Vita”. Atti 5:20... Poco prima della sua crocifissione, Cristo li fece eredi della sua pace. “Io vi lascio pace — Egli disse — vi do la mia pace... CIF 224.3

Questa non è la pace che si ottiene conformandosi al mondo. Cristo mai acquistò la pace attraverso il compromesso con il male. La pace che Cristo lasciò ai suoi discepoli è una pace interiore più che esteriore, e una pace che rimane con i suoi testimoni anche di fronte a lotte e difficoltà. AA 77-80; 84 CIF 224.4