Un Appello Per Noi

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La Virtù Della Gentilezza Fraterna, 7 marzo

Alla pietà l’affetto fraterno e all’affetto fraterno l’amore. 2 Pietro 1:7 AN 75.1

La Parola di Dio ordina a ciascuno dei Suoi figli: “Siate tutti di una sola mente, compassionevoli, pieni di amore fraterno, misericordiosi e benevoli”. 1 Pietro 3:8 Ora, a meno che la pietà non fosse aggiunta alla pazienza, l’uomo non mostrerebbe la bontà fraterna. Nella Sua missione in questo mondo, Cristo ha mostrato all’uomo le grazie dello Spirito di Dio che, se accettate, plasmano e modellano l’intero carattere dell’uomo, attenuando il suo orgoglio e portandolo a non stimarsi molto ma, a stimare suo fratello come prezioso agli occhi di Dio, perché Gesù ha pagato un prezzo infinito per la sua anima. Poiché l’uomo è valutato come proprietà di Dio, egli deve essere gentile, amabile e condiscendente verso di lui. La religione di Gesù Cristo è una vera educazione che conduce a praticare la tenerezza e gentilezza nel comportamento. Colui che possiede la pietà raggiungerà anche questa grazia, facendo un passo più in alto sulla scala. Quanto più in alto sale, tanto più la grazia di Dio si rivela nella sua vita, nei suoi sentimenti e nei suoi principi. Egli sta imparando sempre più i termini della sua accettazione con Dio; è l’unico modo per ottenere un’eredità nei cieli è assomigliare a Cristo. L’intero schema di misericordia è di ammorbidire ciò che è duro nel temperamento e affinare ciò che è rozzo nel portamento. Il cambiamento interno si rivela nelle azioni esterne. Le grazie dello Spirito di Dio operano con un potere nascosto nella trasformazione del carattere. La religione di Cristo non rivelerà mai un’asprezza, un’azione grossolana non cortese. La cortesia è una virtù biblica. La virtù di questa grazia di bontà fraterna ha caratterizzato la vita di Cristo. Mai si è vista la stessa cortesia sulla terra come quella di Cristo. Crescere nella grazia è un serio lavoro su ciò che Dio opera. L’operare qui sulla terra dello spirito benvoluto in cielo, è una gloria futura. Ibid AN 75.2