Un Appello Per Noi

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Guidati Con La Grazia Di Dio, 3 gennaio

Molti sono i dolori dell’empio, ma chi confida nell’Eterno sarà circondato dalla sua benignità. Salmo 32:10 AN 10.1

Spesso si pensa che quelli che amano e servono Dio hanno più prove del non credente, e che la strada a loro indicata è più solida... Ma un peccatore gode egli dei piaceri mondani senza avere alcuno scrupolo? No! Delle volte il peccatore rimane terribilmente turbato. Anche se non ama Dio, lo teme. Gli empi, sono forse liberi da delusioni, perplessità, perdita terrene, povertà e angoscia? Molti di loro soffrono nel modo persistente, eppure non hanno nessuno a cui appoggiarsi, nessuna grazia fortificante che viene da un potere superiore per sostenerli nella loro debolezza. Si appoggiano alle proprie forze. Non ottengono consolazione guardando al futuro, anzi, sono continuamente tormentati dalle incertezze; così, chiudono gli occhi nella morte, non trovando alcun piacere nel vedere la resurrezione, perché non hanno la stessa speranza incoraggiante di coloro che parteciperanno alla prima resurrezione. Il cristiano è soggetto a malattia, delusione, povertà, rimprovero e angoscia. Eppure in mezzo a tutto questo, ama Dio, sceglie di fare la Sua volontà e si aspetta la Sua approvazione. Nelle prove contrastanti e nelle scene mutevoli di questa vita, egli sa che c’è Uno che sa tutto, Colui di cui l’orecchio ode il grido dell’oppresso e dell’angosciato, Colui che può simpatizzare con ogni dolore e lenire l’angoscia di ogni cuore... Tra tutte le afflizioni, il cristiano ha una forte consolazione. E se Dio gli permette di soffrire di una malattia persistente e angosciante prima di chiudere gli occhi nella morte, solo con allegria sopporta tutto... e contempla la vita futura nel cielo con gioia. Un breve riposo nella tomba, e poi il Datore di vita spezzerà le catene del sepolcro per liberare il prigioniero dal suo letto polveroso, per vivere senza dolore o morte. Oh! Quale straordinaria speranza del cristiano! Fate in modo che questa speranza sia anche la vostra. Letter 18, 1859 AN 10.2