Vivere Attraverso La Fede

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Un santo memorial, 26 gennaio

Egli fa sì che le sue meraviglie siano ricordate; l’Eterno è misericordioso e pieno di compassione. Salmo 11:4 VAF 32.1

Il Signore stabilì in Eden il giorno che avrebbe ricordato per sempre la Sua opera di Creatore, e lo benedì. La Sua celebrazione fu affidata ad Adamo, padre e rappresentante dell’intera famiglia umana. Rispettare questo comandamento è un segno di riconoscenza, nella consapevolezza che Dio è il Creatore, il Padre di ogni essere umano e un giusto Sovrano. In questo senso, l’istituzione del sabato aveva un doppio significato: rappresentava infatti un richiamo alla memoria e alla gratitudine. Non era un concetto astratto e la sua applicazione non era ristretta a un solo popolo. PP 48 VAF 32.2

Tutte le cose sono state create da Figlio di Dio. Nel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era Dio... Ogni cosa è stata fatta per mezzo di Lei; e senza di lei neppure una delle cose fatte è stata fatta”. Giovanni 1:1,3 Il sabato, essendo il memoriale della creazione, è un segno dell’amore e della potenza di Cristo. VAF 32.3

Il sabato ci fa pensare alla natura e ci mette in comunione con il Creatore. Nel canto degli uccelli, nello stormire delle fronde, nel mormorio del mare, noi possiamo ancora udire la voce di Colui che all’imbrunire si intratteneva con Adamo ed Eva. Contemplando la sua potenza nella natura troviamo conforto, perché a Parola che ha creato tutte le cose pronuncia parole di vita per il nostro spirito. DA 281,282 VAF 32.4

Dio ha creato il mondo in sei giorni letterali; ma santificò il giorno in cui Egli si riposò e lo diede all’uomo per essere osservato affinché lo si conservasse libero da ogni lavoro secolare. Nel mettere da parte il Sabato, il Signore diede all’uomo un memoriale. Egli non mise da parte un giorno qualsiasi dei sette, ma un giorno particolare, il settimo giorno. Osservando il sabato, noi dimostriamo di riconoscere Dio come l’Iddio vivente, il Creatore dei cieli e della terra. TM 136 VAF 32.5

Se il sabato fosse stato sempre compreso e osservato per il suo reale valore, non ci sarebbe stato nessun ateo e nessun idolatra. PP 336 VAF 32.6