Maranatha

142/366

La Violenza Sulla Terra, 21 maggio

Poi vidi quando egli aperse il sesto sigillo; ed ecco, si fece un grande terremoto, e il sole divenne nero come un sacco di crine, e la luna divenne come sangue. Apocalisse 6:12 Mar 149.1

La profezia predice non solo il modo e lo scopo della venuta del Messia, ma indica anche i segni premonitori... Il veggente di Patmos così descrive il primo segno che preannuncia il secondo avvento: ... e si fece un gran terremoto; e il sole divenne nero come un cilicio di crine e tutta la luna diventò come sangue. (Apocalisse 6:12) Questi segni apparvero prima dell’inizio del 19° secolo. In adempimento di questa profezia, nel 1755, si verificò il più terribile terremoto che sia mai registrato. Quantunque esso sia comunemente conosciuto come “terremoto di Lisbona”, esso scosse violentemente una parte considerevole dell’Europa, dell’Africa e perfino dell’America. Fu sentito in Groenlandia, nelle Indie occidentali, a Madera, in Svezia, in Norvegia, in Gran Bretagna, in Irlanda, su una superficie di oltre sei milioni di km2. In Africa fu quasi altrettanto violento. La città di Algeri fu notevolmente danneggiata. Nel Marocco, un villaggio di otto-diecimila abitanti scomparve inghiottito dal suolo. Una terribile mareggiata si abbatté sulle coste della Spagna e dell’Africa, invadendo le città e provocando danni ingenti. Mar 149.2

Comunque fu in Spagna e in Portogallo che ebbe la sua massima intensità. A Cadice l’onda marina raggiunse i diciotto metri di altezza. “alcune delle più alte montagne del Portogallo furono violentemente scosse; in molti casi si verificarono delle fenditure sulle vette, tanto che enormi blocchi di roccia si riversarono sui villaggi sottostanti, accompagnati da lingue di fuoco che scaturivano dal suolo... (Sir Charles Lyell, Principles of Geology , p. 495) Mar 149.3

Il terremoto si verificò in un giorno festivo (era il 1° novembre, festa di ognissanti), quando chiese e monasteri erano gremiti di persone. Pochi furono i sopravvissuti. (Encyclopedia Americana , art. “Lisbon”, note (ed. 1831) GC 304,305 Mar 149.4

Con quale frequenza, infatti, sentiamo parlare di terremoti e uragani, di incendi e inondazioni, con grandi perdite di beni e di vite umane. Apparentemente queste calamità sono capricciose espressioni delle disorganizzate e sregolate forze della natura che sfuggono completamente al controllo dell’uomo. In realtà sono tutti mezzi usati da Dio per sensibilizzare uomini e donne al pericolo che li minaccia. PK 277 Mar 149.5