Maranatha

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Gli Empi Riconoscono La Giustizia Di Dio, 3 dicembre

Ora tu, perché giudichi tuo fratello? O perché disprezzi tuo fratello? Poiché tutti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo. Sta infatti scritto: «Come io vivo, dice il Signore, ogni ginocchio si piegherà davanti a me e ogni lingua darà gloria a Dio”. Romani 14:10,11 Mar 345.1

Affascinati, gli empi hanno seguito l’incoronazione del Figlio di Dio. Nelle Sue mani vedono le tavole della legge di Dio quegli statuti che essi hanno disprezzato e trasgredito. Assistono alle manifestazioni di meraviglia, di estasi e di adorazione dei salvati. Odono il loro canto, le cui note melodiose raggiungono la folla che è fuori dalla città. Poi tutti insieme esclamano: Grandi e meravigliose sono le Tue opere, o Signore Iddio onnipotente; giuste e veraci sono le Tue vie, o Re delle nazioni (Apocalisse 15:3), e prostrandosi adorano il Principe della vita. Satana è come paralizzato nel contemplare la gloria e la maestà di cristo. Egli, che una volta era un cherubino protettore, ricorda da dove è caduto. Quale mutamento, quale degradazione sono avvenuti in lui, che prima era un serafino splendente, figlio dell’aurora! È escluso per sempre da quel consiglio dove un tempo era onorato. Ora egli vede accanto al Padre, un altro che vela la sua gloria. Un angelo glorioso e di alta statura depone la corona sul capo di Cristo ed egli sa che quella posizione così eccelsa avrebbe potuto essere la sua. Gli torna in mente il tempo della sua purezza e ricorda la pace e la gioia provate prima di lasciarsi andare al mormorio contro Dio e all’invidia per Cristo... Nel suo ultimo tentativo di detronizzare Cristo, distruggere il suo popolo è impossessarsi della città di Dio, il grande seduttore è stato completamente smascherato. Coloro che si sono uniti a lui assistono alla sua sconfitta. I discepoli di Gesù e gli angeli fedeli si rendono conto della gravità delle sue macchinazioni contro il governo divino e Satana diventa oggetto della maledizione universale. Lucifero si rende conto che la sua ribellione lo ha squalificato per il regno di Dio. Egli ha impiegato tutte le sue facoltà per schierarsi contro Dio; perciò la purezza, la pace e l’armonia del cielo rappresenterebbero per lui una grande tortura. Le sue accuse contro le misericordie e la giustizia dell’Eterno sono ormai prive di effetti. La condanna che cercava di far ricadere su Dio si ritorce contro di lui. Finalmente, si inchina e riconosce la giustizia della sentenza che lo riguarda. GC 668,670 Mar 345.2