Maranatha

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Il Signore Sconvolge La Natura, 29 settembre

Poi il settimo angelo versò la sua coppa nell'aria, e dal tempio del cielo, dal trono, uscì una voce che diceva: «È fatto”. Allora ci furono voci, tuoni e lampi, e ci fu un gran terremoto di tale forza ed estensione, di cui non ci fu mai l'eguale da quando gli uomini vivono sulla terra. Apocalisse 16:17,18 Mar 280.1

Dobbiamo studiare con cura il mondo in cui la settima coppa sarà versata. Le potenze del male non abbandoneranno il campo di battaglia senza combattere. 7BC 983 Mar 280.2

Nel cielo si nota uno spazio chiaro, di una gloria indescrivibile, da cui proviene la voce di Dio, simile al suono di molte acque, che dice: È FATTO! (Apocalisse 16:17) Mar 280.3

Quella voce scuote i cieli e la terra. C’è un gran terremoto, tale, che da quando gli uomini sono stati sulla terra, non si ebbe mai terremoto così grande e così forte. (v.18) Il cielo sembra aprirsi e chiudersi. La gloria che procede dal trono di Dio pare debba esplodere sul mondo. Le montagne oscillano come canne al vento e le rocce schiantate vengono proiettate in ogni direzione. Si ode un boato come di una tempesta che sta per sopraggiungere. Il mare è infuriato. IL fragore dell’uragano è simile a voci di demoni che compiono un’opera di distruzione. La terra si solleva e si abbassa come le onde del mare. Mar 280.4

La superficie terrestre si schianta. Gli stessi fondamenti della terra sembrano crollare. Intere catene di montagne sprofondano. Isole abitate scompaiono. I porti delle città di mare, diventate simili a Sodoma in quanto a corruzione, sono inghiottiti dalle onde infuriate. Dio si è ricordato di Babilonia la grande per darle il calice del vino del furore dell’ira sua... Grandine ... del peso di circa un talento... compie la sua opera di sterminio. (vv.19,21) Mar 280.5

Le città più importanti della terra sono rase al suolo. I palazzi maestosi, dove i grandi uomini del mondo hanno accumulato le loro ricchezze, crollano sotto i loro occhi. Le mura delle prigioni si sfasciano, rendendo la libertà al popolo di dio, incarcerato per la sua fede. GC 636,637 Mar 280.6