Contemplare La Vita Di Cristo

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Cristo un esempio per la società, 17 gennaio

Or avvenne che, mentre egli era a tavola in casa di Levi, molti pubblicani e peccatori si misero a tavola con Gesù e con i suoi discepoli; infatti erano molti quelli che lo seguivano. CC 28.1

Marco 2:15 CC 28.2

Tutti quelli che pretendono di essere figli di Dio dovrebbero ricordarsi che come missionari verranno in contatto con tutti i tipi di persone. Ci saranno i più rudi e i raffinati, gli umili e i fieri, i credenti e gli increduli, gli istruiti e gli ignoranti, i ricchi e i poveri. Essi non potranno essere trattati nello stesso modo, ma tutti hanno bisogno di simpatia. Nei contatti reciproci dovremmo essere educati e corretti, dipendiamo gli uni dagli altri e siamo uniti saldamente da legami di umana fratellanza. CC 28.3

Tramite le relazioni sociali i cristiani entrano in contatto con il mondo. Ogni uomo e ogni donna che ha ricevuto la luce divina, devono a sua volta farla brillare sui sentieri bui di chi non conosce una via migliore. Il nostro influsso, santificato dallo Spirito del Cristo, deve svilupparsi nel condurre altri al Salvatore. Il Cristo non deve essere nascosto nel cuore come un tesoro sacro, a uso esclusivo del suo possessore. Deve essere in noi come una fonte di acqua che sgorga in vita eterna e che ristora tutti quelli che entrano in contatto con noi. CC 28.4

The Ministry of Healing, pp. 495, 496 CC 28.5

Cristo non si rifiuta di mescolarsi con gli altri in un rapporto amichevole. Quando era invitato a una festa da fariseo o pubblicano, ha accettato l’invito. In tali occasioni ogni parola che Egli pronunciò, era profumo di vita a vita per i Suoi ascoltatori. Dell’ora di cena ha fatto un’occasione di impartire preziose lezioni secondo le esigenze dei presenti. Cristo ha insegnato ai Suoi discepoli come comportarsi mentre erano in compagna di chi non era religioso, così come di quelli che lo erano. Con il Suo esempio ha insegnato loro come parlare in pubblico, e come dovevano essere le conversazioni fatte tra di loro. CC 28.6

Se Cristo dimora nell’anima, le parole pronunciate verranno dal cuore; esse saranno edificanti ed esaltanti; invece, se Cristo non dimora nell’anima, la crescita spirituale è ostacolata, le parole pronunciate sono frivole, schernitore. Tale atteggiamento provocherà un grande dispiacere agli angeli di Dio. La lingua è un membro indisciplinato, ma non dovrebbe essere così. Al fine di pronunciare discorsi preziosi ed elevati è necessaria la conversione. Cristo è sempre pronto a impartire le Sue ricchezze, e noi dovremmo raccogliere questi preziosi gioielli per condividerle con gli altri. CC 28.7

Testimonies, vol. 6, pp. 173, 174 CC 28.8