Stupenda Grazia Di Dio

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Nessuna mondanità, 16 settembre

La vostra fede non sia fondata sulla sapienza degli uomini, ma sulla potenza di Dio. 1 Corinzi 2:5 SGD 263.1

Gesù doveva realizzare la Sua missione, non con il rovesciamento di troni e regni, non con ostentazione e pompa, ma parlando al cuore degli uomini attraverso una vita di bontà e altruismo. SGD 263.2

I discepoli di Cristo devono essere la luce del mondo. Tuttavia Dio non chiede loro di sforzarsi per brillare. Non approva nessun tentativo di manifestare una bontà superiore che provochi l’autocompiacimento. Egli desidera che in tutto il loro essere si manifestino i princìpi divini. Quando verranno in contatto con la società, diffonderanno la luce che è in loro. La loro fedeltà risalterà in ogni azione della vita… SGD 263.3

Lo splendore del mondo, per quanto possa essere grandioso, non ha nessun valore agli occhi di Dio, per il quale conta ciò che è invisibile ed eterno, al di sopra di ciò che è visibile e temporale. Queste ultime forme hanno importanza solo se esprimono le prime. Le più preziose opere d’arte non possiedono una bellezza paragonabile a quella del carattere, frutto dell’azione dello Spirito Santo nell’uomo... SGD 263.4

Gli sforzi degli uomini saranno efficaci nella misura in cui si consacreranno a Dio e riusciranno a far conoscere la grazia del Cristo che trasforma la vita. Dobbiamo distinguerci dal mondo perché Dio ci ha suggellati, perché Egli manifesta in noi il Suo carattere d’amore. Il nostro Redentore ci protegge con la Sua giustizia. Quando sceglie delle persone per coinvolgerle nella Sua opera, Dio non chiede loro se sono ricchi, colti o bravi oratori. Egli chiede: Sono persone umili a cui poter indicare i miei piani? Posso mettere le mie parole sulle loro labbra? Saranno in grado di rappresentarmi? Dio può servirsi di ogni individuo che gli offrirà la possibilità di far penetrare il Suo Spirito nel tempio del Suo cuore. Accetterà l’opera che riflette la Sua immagine. I Suoi collaboratori devono dimostrare alla società le caratteristiche eterne dei principi immortali di Dio.40 SGD 263.5

Gesù conosceva l’inutilità della vanagloria terrena, e non ha dato alcuna importanza alla sua ostentazione. Nella Sua dignità, nell’elevazione del Suo carattere, nella Sua nobiltà di principi, Egli era al di sopra delle vane gerarchie del mondo.41 SGD 263.6