La Verità Sugli Angeli

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Daniele nella fossa dei leoni

Daniele pregava DIO tre volte al giorno. Satana, si adira al suono di una fervente preghiera, perché sa di essere sconfitto. Daniele era il preferito tra i principi e i governatori per il suo eccellente spirito, e gli angeli caduti temevano che la sua influenza potesse indebolire il controllo che essi esercitavano sui governanti del regno. Gli angeli maligni accusatori suscitarono l’invidia e la gelosia dei governatori, che iniziarono a sorvegliare Daniele per cercare di trovare qualche difetto in lui e poterlo riferire al re, ma fallirono nel loro intento. VA 120.4

Allora questi agenti di Satana, cercarono di distruggerlo usando come espediente la sua fedeltà al Dio degli ebrei. Gli angeli maligni progettarono un piano, e i loro agenti umani lo realizzarono. Il re non conosceva la trappola che si stava preparando per Daniele. VA 121.1

Anche dopo aver udito l’editto del re, Daniele continuò a pregare Dio con le “finestre aperte della sua cameretta”. Considerava la sua comunione con Dio così importante che era disposto a sacrificare la sua vita. E proprio a causa delle sue preghiere, egli fu gettato nella fossa dei leoni. Gli angeli del male sembravano compiere i loro propositi, ma Daniele continuò a pregare anche nella fossa dei leoni. Il Signore si è forse dimenticato di lui? No! Gesù, il Comandante degli eserciti del cielo inviò il suo angelo per chiudere la bocca dei leoni affamati, affinché non danneggiassero l’uomo di Dio. Il terribile fosso divenne un luogo di pace. Il re presenziò al miracolo, e ordinò che il profeta fosse tirato fuori dalla fossa e onorato. Satana e i suoi accoliti furono sconfitti e grandemente infuriati; e gli agenti umani che Satana aveva usato ebbero la stessa sorte che avevano pianificato per Daniele. 4bSG 85-86 VA 121.2