Volgi lo sguardo a Gesù

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Marzo 7—La preghiera, il segreto del potere

“Or avvenne che in quei giorni che egli se ne andò sul monte a pregare, passò la notte in preghiera a Dio”. Luca 6:12 VG 74.1

In Luca capitolo 6 e versetto 12 a proposito di Cristo leggiamo: “In quei giorni lui fu sul monte a pregare, e passò la notte pregando Dio”. Gli uomini del mondo molto spesso passano le notti intere progettando piani affinché si assicurino il successo; anche Gesù passò molte notti in preghiera. Era solo con suo Padre, lo cercava ferventemente, con lamenti e lacrime. Sembrava essere in dolorosa agonia. Perché aveva bisogno di questo? Era venuto nella sua vigna per domandare ciò che gli apparteneva, ma fu rifiutato e maltrattato. Allora, essi (i suoi nemici) tracciarono dei piani per crocifiggerlo. Era assediato costantemente dagli strumenti satanici. La resistenza dimostrata dai sacerdoti e dai governanti verso la sua opera corrispondeva con le convincenti evidenze della sua divinità. Erano gelosi di Lui perché possedeva il potere di attrarre la gente a sé. La sua lingua era come la penna di un abile scrittore. Era la fonte stessa della conoscenza, le sue parabole e le sue illustrazioni rendevano chiara la verità a coloro che non possedevano educazione. Sotto il suo insegnamento, quelli che non potevano apprendere la verità per mezzo dei libri, potevano apprenderla attraverso la natura. Ma quelli a cui erano stati affidati gli oracoli di Dio affinché potessero essere dei fedeli espositori delle Scritture, rifiutarono e ricusarono il Maestro inviato dal Cielo. Cristo vide che i loro principi e il loro spirito erano totalmente contrari alle Scritture. Vide che la Parola di Dio era stata male interpretata e male applicata. Vide quanto difficile sarebbe stato istruire la gente affinché leggesse correttamente le Scritture, questo era dovuto ai loro maestri che leggevano alla luce del loro giudizio pervertito. Che cosa poteva fare per addolcire e soggiogare i loro cuori? Questo era il peso che presentava in preghiera. VG 74.2

Il popolo giudeo poteva pentirsi, se così avesse voluto, ma i suoi integranti erano vestiti col vestito della giustizia propria. Sostenevano di essere i discendenti di Abramo e consideravano come propria ogni promessa fatta a Israele. Ma l’Israele di Dio è formato da coloro che si convertono, non da quelli che sono discendenti di Abramo. “Qual’é dunque il vantaggio del giudeo, o qual’é l’utilità della circoncisione? Grande in ogni maniera; prima di tutto perché gli oracoli di Dio furono affidati a loro”. (Romani 3:1-2). “Infatti il giudeo non è colui che appare tale all’esterno, e la circoncisione non è quella visibile nella carne; ma giudeo è colui che lo è interiormente, e la circoncisione è quella del cuore, nello spirito, e non nella lettera; e d’un tal giudeo la lode non proviene dagli uomini, ma da Dio”. (Romani 2:28-29). VG 74.3

(Manoscritto 31, del 7 Marzo 1898, “I suoi non l’hanno ricevuto”) VG 74.4