Volgi lo sguardo a Gesù

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Giugno 18—La sapienza umana è stolta

“Oh! Eterno che cos’è l’uomo perché te ne prenda cura, o il figlio dell’uomo perché tu ne tenga conto?”. Salmo 144:3 VG 177.1

Il Signore ha un posto per ogni uomo e per ogni donna, sia giovani, adulti o anziani. Quando gli uomini e le donne troveranno il loro posto, si farà un’opera per il Signore che ancora non è stata fatta. VG 177.2

Una grande debolezza è sopravvenuta al popolo di Dio perché…. Alcuni hanno lasciato il Signor Gesù e nelle loro vite hanno messo da parte il suo Spirito, il suo amore e la sua ricca grazia. Hanno elevato le loro anime alla vanità, e hanno fatto piani basati sulla sapienza umana, supponendo che il talento umano sarebbe stato la loro forza. In questo modo attraggono su sé stessi, debolezza e perplessità. Dipendendo dall’umanità, dimenticano che gli uomini e le donne sono imperfetti, che sbagliano, che sono egoisti per natura, e che i loro piani sono mescolati alle scorie. VG 177.3

Gli esseri umani più ingegnosi — uomini e donne dotati di ampie menti e profonda comprensione, di elevata cultura e educazione, che governano il mondo — da Dio sono paragonati come infanti nella comprensione delle verità eterne. Poiché hanno una conoscenza tanto limitata di Dio, e sanno poco delle sue vie, della sua mente e del suo carattere, corrono il pericolo di inorgoglirsi…. Quelli che non sono coscienti della grandezza di Dio e della sua onnipotenza, si presenteranno come grandi sapienti, quando in realtà sono semplicemente nulla. Per Dio sono come bambini che non possono camminare da soli, e con certezza si sentono pienamente competenti nel risolvere i più grandi problemi. Suppongono di poter unire e consolidare i loro talenti, e che questo sfocerà in un grande risultato. Per quanto grande sia il numero di quelli che si uniscono, maggiore sarà il fallimento che ne risulterà, a meno che cerchino di conoscere Dio. Non sono i numeri ottenuti per mezzo di queste unioni, che portano l’uomo a essere in armonia col cielo. Vi sono moltissime persone, che senza esperienza né capacità di ragionare, immaginano, di essere sufficientemente saggi per realizzare qualsiasi cosa che desiderano fare. Davanti a Dio, la loro sapienza è pazzia. Hanno bisogno di ricordare che nella sapienza sono solo bambini, e che prima di conoscere sé stessi devono imparare da Dio. VG 177.4

Dio è nostro Padre, e a tutti quelli che si rivolgono a Lui, insegnerà a comprendere che la sapienza umana è follia. Nell’afferrarsi alla sua forza e avere pace con Lui, vivendo per la sua Parola, Dio unirà la sua forza con la loro debolezza, la sua conoscenza con la loro ignoranza, irrobustendoli in Lui. Gli offrirà le cure di cui avranno bisogno. Coloro che confidano in Lui come loro Maestro non inciamperanno, né cadranno. VG 177.5

(Manoscritto 88, del 18 Giugno 1902, “Un’opera mondiale”) VG 177.6