Volgi lo sguardo a Gesù

149/366

Maggio, 28—Senza Dio non possiamo fare nulla

“Io sono la luce del mondo; chi mi segue non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita”. Giovanni 8:12 VG 156.1

Non vi è nessuno che abbia sbagliato e che Gesù non lo perdoni; riceva e ringrazi, si! Cosciente della sua debolezza e impotenza, si avvicini a Lui con fede in cerca di simpatia e forza…. VG 156.2

Che pensiero consolatore è sapere che Gesù compatisce le nostre debolezze! Fu tentato in tutto come noi siamo tentati, e ha provvisto esattamente il tipo di aiuto che necessitiamo, in tal modo, se solamente mettiamo i nostri piedi sulle orme delle sue impronte, saremo al sicuro. Santificò il sentiero che percorse con i suoi piedi. Ascoltiamo la sua voce che c',invita: “Seguimi! Sono la luce del mondo. Quelli che mi seguono non cammineranno nelle tenebre. Nel mondo avrete afflizione; ma abbiate fiducia, io ho vinto il mondo.” (Vedasi Matteo 4:19; Giovanni 8:12; 16: 33.) Cristo vinse il mondo con un',esperienza reale, e quanto grande è il suo amore verso noi quando c',invita ad andare a Lui con tutte le nostre afflizioni, le angosce, i dolori del cuore e le perplessità, avendo la sicurezza che ci aiuterà. Darà salvezza e lucentezza alle nostre vite. Se mettiamo la nostra mano nella sua, collocherà i nostri piedi sulla roccia ferma, sopra un fondamento migliore di quello che abbiamo avuto. Ci farà più forti nella sua forza ed opererà con tutti i nostri sforzi. VG 156.3

Allora, quando le nostre anime avranno sperimentato il suo tocco risanatore, saranno attratte da una stretta amicizia con Gesù e saremo operai unanimemente con Dio, non solamente per recuperare coloro che sbagliano, per guarire gli affranti di cuore, ma anche per impartire fede, coraggio e fiducia. Questo è il compito degli operai di Dio: portare a Gesù le anime che si sono allontanate dai suoi insegnamenti e che, apparentemente, si sono schiantate contro le rocce e gli scogli del peccato. A queste vite affrante che apparentemente sono senza speranza, è promessa loro la guarigione. VG 156.4

È più difficile insegnare a qualcuno che pensa di sapere tutto che a uno che sente la sua incapacità e ignoranza. Parlo per esperienza nel dire che l',opera di recuperare le anime affrante dagli errori e dai peccati manifesti è il più difficile da realizzare. Si coltiva e si accarezza qualche peccato, fino a che prende il sopravvento sulle redini del controllo, non si combatte vigorosamente contro una cattiva abitudine fino a vincerla, e poi, è difficile cancellare le ferite che soffre l',anima. . . VG 156.5

L',invito è di non ritardare più, bensì di essere un saggio operaio del Signore, e fare ogni sforzo per ricomprare il tempo. Che nulla la intimidisca…. Il Signore accetterà uno sforzo consacrato e affezionato da parte sua. VG 156.6

(Lettera 56, del 28 Maggio 1898, diretta ad un medico che esercitava la professione privatamente, e che aveva perso spiritualmente la direzione) VG 156.7